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Limiti al pignoramento dello stipendio

Il pignoramento dello stipendio del debitore è uno degli strumenti più utilizzati per soddisfare il proprio credito perchè in questo modo sarà possibile percepire mensilmente una determinata somma, senza ritardi e senza inadempienze.Tuttavia spesso lo stipendio, per sua stessa natura, è destinato a soddisfare i bisogni primari della vita non solo di colui che lo percepisce ma anche del proprio nucleo familiare, soggetti che potrebbero non avere nulla a che fare con il debito.Proprio per tale ragione, per salvaguardare diritti tutelati a livello costituzionale, sono stati previsti dal nostro legislatore alcuni limiti al pignoramento dello stipendio in virtù dei quali la busta paga può essere congelata solo fino a un certo importo.Il pignoramento dello stipendio può avvenire in due distinti momenti:- dal datore prima che sia versato al lavoratore: il datore di lavoro procede alla trattenuta e consegna a fine mese al lavoratore la busta al netto dell'importo pignorato- dalla banca dopo l'accredito nel conto correnteLo stipendio può essere pignorato fino a massimo un quinto dello stesso, quindi al 20%, al netto di ritenute previdenziali e fiscali.Nel caso in cui sullo stesso stipendio vengano eseguiti più pignoramenti, quelli successivi dovranno attendere il soddisfacimento di chi ha pignorato prima. Tuttavia, qualora i debiti derivino da cause di pignoramento diverse (per imposte, per alimenti, altri debiti), sarà possibile procedere al contemporaneo pignoramento fino massimo alla metà dell'importo.Le diverse cause di pignoramento originano poi limiti diversi:- debiti per alimenti : trattasi di importi dovuti a familiari che versino in stato di bisogno. In questo caso il limite è di un terzo.- debiti per imposte : se il debito finisce in una cartella esattoriale notificata sono previsti limiti specifici in base all'ammontare dello stipendio: fino a €. 2500, il limite è di 1/10, da €. 2500 a €. 5000 il limite è di 1/7, oltre i €. 5000 il limite è di 1/5Un caso particolare è quello di debiti verso il datore di lavoro . In questo caso infatti occorre distinguere:- se il rapporto di lavoro è ancora in corso, il datore potrà effettuare una trattenuta nel limite del quinto- se il rapporto è cessato, il datore potrà compensare il proprio credito con le somme dovute, a qualsiasi titolo al dipendente che potrebbe correre il rischio di non vedersi così versare l'ultimo stipendio o il TFR