IL PEDONE E LA RESPONSABILITA’ DEL CONDUCENTE
Secondo il Codice della strada il pedone che deve attraversare la strada deve farlo in corrispondenza delle strisce; diversamente, può subire una multa da 25 a 100 euro. La legge tuttavia lo autorizza ad attraversare anche fuori dalle strisce se quelle più vicine distano oltre 100 metri. In quest’ultimo caso, bisogna attraversare la strada in senso perpendicolare prestando l’attenzione necessaria ad evitare situazioni di pericolo per sé e per gli altri.
Il fatto che il pedone non rispetti il Codice della strada e che, quindi, attraversi fuori delle strisce anche laddove non potrebbe non costituisce per lui una fonte di responsabilità automatica nel caso in cui venga investito da un’auto.
Ai fini dell’individuazione del colpevole, conta più che altro la prevedibilità e l’evitabilità dell’incidente.
La giurisprudenza ha formulato una sorta di “presunzione di responsabilità” a carico dell’automobilista. Spetterà a lui dimostrare che la colpa dell’incidente non è sua. Questo perché chi è alla guida di un mezzo che, proprio perché a motore, può determinare un maggior pericolo per gli altri utenti della strada, deve prestare massima attenzione ai soggetti più indifesi come appunto i pedoni che attraversano la strada.
Chi investe un pedone incorre in una responsabilità sia di tipo penale che civile.
Penalmente si andrà dal reato di lesioni in tutti i suoi diversi gradi di gravità (lievi, gravi o gravissime) al reato di omicidio stradale in caso di morte del soggetto investito. La responsabilità sarà solo del conducente, anche se il veicolo è di proprietà di un altro.
Civilmente invece, l’assicurazione del titolare dell’auto (anche se condotta da altro soggetto) dovrà coprire il risarcimento del danno liquidando il danno alla vittima nei limiti del massimale sottoscritto con la polizza. L’assicurazione poi non potrà rivalersi nei confronti del conducente a meno che questi non abbia violato le condizioni di polizza, come accade ad esempio in caso di guida senza patente o in stato di ebbrezza.
Avv. Guglielmo Mossuto