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Vaccinazione obbligatoria e consenso informato

Avvocato Guglielmo Mossuto • feb 18, 2022

Per fare la vaccinazione obbligatoria ci vuole il consenso informato? A che serve che ti chiedano di accettare una cosa che se non fai ti costerà una multa da 100 euro? Ha senso firmare in questi casi il proprio con senso informato?

Cerchiamo di fare chiarezza.

I cittadini che entro il 15 giugno hanno compiuto o compiranno i 50 anni devono fare obbligatoriamente il vaccino anti Covid. Per farlo viene loro chiesto di firmare il consenso informato, ovvero l’autorizzazione a ricevere il vaccino nella consapevolezza di cosa si sta iniettando e quali possono essere le conseguenze. Questo è un diritto del cittadino come lo è anche rifiutarlo, anche a costo di pagare una multa.

Secondo l’articolo 32 della Costituzione, “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Nel caso del vaccino anti Covid per gli over 50, la disposizione di legge c’è, quindi il problema non si pone.

Inoltre l’articolo 1 della legge n. 219 del 2017 statuisce che “Nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge”.

Secondo la Corte costituzionale, nel caso del vaccino anti Covid l’obbligatorietà supera la necessità del consenso. Ciò significa che se non firmo il medico può comunque vaccinarmi. Ma deve informarmi per poter fare l’anamnesi e valutare se farlo. Insomma va scisso il dare il consenso dall’essere informati. In altre parole: il consenso può essere rifiutato ma l’informazione è sempre necessaria.

Firmare quel modulo se il trattamento deve essere comunque fatto servirà ad accertare che siano state date le informazioni necessarie al cittadino e che non ci sia un errore medico nel valutarne l’opportunità di fare il vaccino ad una persona che potrebbe avere una determinata patologia incompatibile con il siero.

Questo vuol dire che il consenso informato non deve essere visto come un esonero di responsabilità – come di norma succede – ma, anzi, come un controllo della correttezza delle procedure e della responsabilità medica. Anche perché proprio la Corte costituzionale ha più volte stabilito che lo Stato è tenuto a risarcire per eventuali conseguenze dannose che possono derivare da una vaccinazione obbligatoria o soltanto raccomandata.

La firma del modulo del consenso informato permette, in caso di danno provocato dal vaccino, di chiedere il risarcimento allo Stato, come stabilito dalla legge n. 210 del 25 febbraio 1992 e come confermato dal ministero della Salute.

Avv. G. Mossuto

by Avv. Guglielmo Mossuto