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QUANDO VIOLARE L’ORDINE DEL SINDACO E’ REATO

Avvocato Guglielmo Mossuto • gen 14, 2022

Non sempre quando non si rispetta un ordine del sindaco si commette reato. Dipende dal tipo di ordinanza che il primo cittadino ha emesso. A fare questo distinguo è la Sentenza della Cassazione n. 5353 del 2022 in base alla quale solo se si tratta di una ordinanza “urgente e contingibile” si può parlare di reato. Negli altri casi, scatta una semplice sanzione amministrativa.

Al sindaco, quando siamo in presenza di un fatto imprevedibile, eccezionale o straordinario che mette in pericolo la sicurezza e l’incolumità pubblica, è consentito emettere ordinanze di carattere urgente e contingibile. Questi sono pertanto i presupposti per l’emanazione di un simile provvedimento:

  • l’urgenza, intesa come sussistenza di un pericolo incombente da fronteggiare nell’immediatezza;
  • la temporaneità degli effetti del provvedimento che devono essere strettamente correlati al perdurare dello stato di necessità e quindi a tempo determinato;
  • il rispetto del principio di proporzionalità, l’obbligo di congrua ed adeguata motivazione;
  • il rispetto dei principi generali dell’ordinamento e del diritto dell’Unione europea.

Tali caratteristiche fanno altresì rientrare l’ordinanza del sindaco tra i provvedimenti autoritativi che, se violati, fanno scattare il reato previsto dall’art. 650 del nostro Codice penale, quello cioè di inosservanza dei provvedimenti della pubblica autorità.

Solo la violazione di un’ordinanza contingibile e urgente integra un illecito penale. Negli altri casi, si parla solo di illecito amministrativo punito con una sanzione pecuniaria.

L’aspetto più problematico deriva dal fatto che non sempre quelle dei sindaci sono ordinanze emanate nei casi reali e concreti di necessità e urgenza. Spesso si tratta infatti di ordinanze che vengono emesse anche quando non c’è alcuna urgenza.

In materia di sicurezza urbana e di incolumità pubblica, il sindaco ha attualmente un costante potere di ordinanza, che espropria la potestà regolamentare del Consiglio, stabilita dalla Costituzione. Numerose sono le opinabili ordinanze di sindaci che sono intervenuti sulle materie più varie, con finalità positive, ma con modalità tecnico giuridiche criticabili, e che sono state spesso annullate dai giudici amministrativi.

Avv. Guglielmo Mossuto

by Avv. Guglielmo Mossuto