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L’ex moglie può vivere nella casa coniugale col nuovo compagno?

Avvocato Guglielmo Mossuto • feb 18, 2022

Ogni volta in cui la coppia ha un figlio minorenne, maggiorenne ma non ancora autosufficiente o portatore di handicap, il giudice affida quella che un tempo era l’ex casa familiare al genitore presso cui il figlio stesso viene collocato. Questo è il cosiddetto diritto di abitazione nella casa coniugale da parte dell’ex coniuge, diritto che la giurisprudenza ha esteso anche alle coppie di fatto.

In assenza di figli o in presenza di figli maggiorenni e con un proprio reddito, la casa resta invece al legittimo proprietario.

Scopo dell’assegnazione della casa all’ex coniuge non è di garantire a quest’ultimo un sostegno economico (sostegno che viene già assolto eventualmente dall’assegno di mantenimento) ma consentire ai figli di continuare a vivere nello stesso habitat domestico, evitando l’ulteriore trauma del trasferimento. Questo implica anche che l’ex che abbia un proprio reddito e che non si veda riconosciuto l’assegno divorzile può comunque vedersi riconosciuto il diritto di abitazione nella casa coniugale se è collocatario dei figli.

L’assegnazione della casa non deve essere però un limite per il beneficiario a “rifarsi una vita”. Secondo la giurisprudenza, l’ex moglie non perde la casa familiare in cui abita con il figlio nonostante abbia portato anche il nuovo compagno. Va infatti tutelato l’habitat domestico che ha costituito per il minore il centro degli affetti, degli interessi e delle consuetudini quotidiane. Questo è l’orientamento che può scorgersi nei precedenti della giurisprudenza (Trib. Teramo, sent. n. 1085/21).

Discorso diverso vale per quanto riguarda l’assegno di mantenimento o, all’indomani del divorzio, l’assegno divorzile. Se, in linea di massima, la giurisprudenza ritiene che una nuova stabile convivenza faccia venir meno il diritto agli alimenti, le Sezioni Unite della Cassazione (Cass. S.U. sent. n. 32198 del 05.11.2021) hanno però escluso da tale conseguenza i casi in cui l’ex moglie abbia rinunciato ad una propria carriera per badare alla famiglia e ai figli. In questi casi, l’assegno di mantenimento permane nonostante la nuova convivenza, se questa non garantisce al beneficiario dell’assegno stesso un tenore di vita decoroso.

Avv. G. Mossuto

by Avv. Guglielmo Mossuto