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Cosa fare e cosa non fare in caso di notifica di una cartella esattoriale

Quando una persona riceve una cartella esattoriale, il primo pensiero è quello di salvaguardare i propri beni o comunque di cercare la il modo per evitare che i propri beni finiscano nelle mani del fisco.

Tuttavia sarebbe bene pensarci prima, ovvero nell'anno di imposta precedente alla nascita dell'evasione fiscale perchè altrimenti ogni manovra potrà essere soggetta all'azione revocatoria.

L'azione revocatoria: cosa è?

Disciplinata dall'art. 2901 c.c. l'azione revocatoria è l'azione che consente al creditore di ottenere dal giudice un provvedimento che dichiari l'inefficacia dell'atto di cessione posto in essere dal debitore in suo danno.

Se dunque un soggetto è cosciente di avere debiti, con enti pubblici o con soggetti privati, non può liberarsi dei propri beni in quanto questi potrebbero essere successivamente pignorati dal creditore. L'unica eccezione è costituita dal caso in cui il debitore abbia anche ulteriori beni che potranno essere aggrediti.

A tal fine si evidenzia come il momento a partire dal quale il debitore risulta a conoscenza del proprio debito non può essere individuato nella notifica della cartella di pagamento ma va identificato nel momento in cui si verifica l'omesso versamento delle imposte. La notifica della cartella di pagamento, infatti, è solo l'atto conclusivo della procedura di accertamento e riscossione.

Cosa non fare dopo aver ricevuto una cartella esattoriale

1. fondo patrimoniale: l'istituzione di un fondo patrimoniale non protegge dai debiti con il fisco e pertanto si rivela inutile inserirvi un immobile in quanto sarà comunque ipotecabile o pignorabile.

2. trust: il trust è definito come un “r apporto giuridico nel quale una persona amministra dei beni, sui quali ha il controllo, per conto di terzi, che ne sono beneficiari” . Costituire un trust successivamente alla notifica di una cartella esattoriale può addirittura costituire reato. Con sent. 2569/19 del 21 gennaio la Cassazione ha infatto precisato che tale condotta integra il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Sono però previsti alcuni limiti: deve trattarsi di imposte sui redditi, iva, interessi o sanzioni per un totale superiore a €. 50.000,00. In questi casi è prevista la reclusione da sei mesi a quattro anni. La pena è aumentata da un anno a sei anni se l'ammontare supera i €. 200.000,00

3. donazione di un immobile: vale tutto quanto sopra detto con riferimento al trust. A ciò si aggiunge il fatto che la recente riforma al codice civile ha introdotto la possibilità per Agenzia Entrate riscossione di procedere direttamente al pignoramento senza passare dall'azione revocatoria nel caso in cui abbia iscritto il pignoramento nei pubblici registri entro un anno dalla donazione.

4. vendita di un immobile: sebbene sia l'azione più sicura, anche questa può integrare gli estremi del reato di sottrazione fraudolenta alla luce del fatto che vi sono compresi anche gli atti di vendita.

5. separazione dei coniugi: anche gli atti posti in essere in occasione di una separazione tra i coniugi possono essere revocabili e quindi possono diventare inefficaci in caso di precedente debito con il fisco di uno dei coniugi.

Cosa fare.

Dopo aver ricevuto una cartella esattoriale è possib ile, nei successivi 60 giorni fare un ricorso oppure chiedere una rateizzazione.

Recentemente sono stati introdotti tre ulteriori strumenti, previste dalla legge sul sovraindebitamento:

- piano del consumatore: possibile per i debiti privati

- accordo con i creditori, per debiti di natura imprenditoriale o comunque nascenti da attività lavorativa

- vendita del proprio patrimonio controllata dal Tribunale.


by Avv. Guglielmo Mossuto