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COME FARE RICORSO CONTRO L’OBBLIGO VACCINALE

Avvocato Guglielmo Mossuto • gen 21, 2022

La nuova normativa approvata dal Governo prevede una multa di 100 euro per gli over 50 che al 1° febbraio 2022 non avranno fatto il vaccino obbligatorio.

La sanzione di 100 euro scatta sia per coloro che hanno compiuto 50 anni o li compiranno entro il 15 giugno (data in cui scade l’obbligo vaccinale, a meno che ci sia qualche proroga) sia per coloro che, avendo compiuto 50 anni, hanno fatto solo la prima dose o la seconda senza il richiamo nei termini previsti.

A comminare la sanzione sarà il ministero della Salute, mentre l’Agenzia delle Entrate sarà incaricata di comunicare al trasgressore l’avvio del procedimento.

Il ricorso può essere proposto immediatamente oppure entro 10 giorni si può inviare all’Asl la documentazione che giustifica la mancata vaccinazione. Il tal caso l’interessato può anche chiedere un colloquio con l’Asl per spiegare e soprattutto documentare le sue ragioni.

Sempre entro dieci giorni chi intende contestare la multa dovrà comunicare all’Agenzia delle Entrate che ha inviato all’Asl gli opportuni documenti per giustificare il mancato vaccino. L’Asl, entro i dieci giorni successivi, farà sapere al Fisco se la sanzione va pagata o annullata. Se la multa non va pagata, il Fisco chiuderà il procedimento.

Semplificando:

-         chi non si è vaccinato per un motivo giustificato deve comunicare all’Asl entro i primi dieci giorni le ragioni documentate del mancato vaccino;

-         entro gli stessi dieci giorni deve comunicare al Fisco del ricorso presentato all’Asl;

-         entro i successivi dieci giorni l’azienda sanitaria comunica al Fisco se la multa va pagata o no;

-         se la multa non va pagata, il Fisco chiude il procedimento.

Se, invece, l’Asl ritiene che la sanzione debba essere pagata perché non ci sono dei solidi motivi alla base del rifiuto del vaccino, l’Agenzia delle Entrate comunicherà entro 180 giorni al diretto interessato via Pec o tramite raccomandata a/r l’avviso di addebito con valore di titolo esecutivo.

In tal caso il trasgressore potrà o pagare la sanzione entro 60 giorni dalla data in cui ha ricevuto l’avviso oppure presentare ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla stessa data.

Per poter fare il ricorso al Giudice di Pace, sarà necessario chiedere al Fisco la sospensione dell’avviso di addebito. Nel caso in cui questo passaggio non venga fatto oppure il ricorso non venga accolto dal giudice, le Entrate potranno dare il via al recupero coattivo dei 100 euro più le spese che ne conseguono. L’interessato potrà impugnare in tribunale la sentenza del giudice entro 30 giorni dalla data in cui gli viene notificata.

Avv. Guglielmo Mossuto

by Avv. Guglielmo Mossuto