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Calcioscommesse, cosa rischiano i giocatori?

Calcioscommesse, cosa rischiano i giocatori?

Il mondo del calcio sta vivendo in questi giorni un nuovo terremoto per la vicenda calcioscommesse. Tornano alla mente le inchieste passate, da Totonero 1980 a Calciopoli 2006 e Scommessopoli 2011, che anche lì vedevano coinvolti giocatori illustri.

Innanzitutto sotto un profilo di giustizia sportiva va detto che i giocatori di calcio non possono scommettere sulle partite di calcio. Questo è previsto dall’art. 24 del codice di giustizia sportiva FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio): “Ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico è fatto divieto di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente. anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC, della FIFA e della UEFA”. La violazione del divieto comporta la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a tre anni e dell’ammenda non inferiore ad euro 25.000,00.

Per i predetti soggetti è vietato scommettere sia legalmente che illegalmente. Tale precisazione pare scontata ma è doverosa se si pensa che lo stimato volume d’affari complessivo delle scommesse illegali in Italia ammonti addirittura alla cifra di 25 miliardi di euro, con quasi 10.000 siti illegali.

Il dato è ancor più preoccupante se incrociato con le dichiarazioni di Fabrizio Corona: “Nel calcio scommesse sono coinvolti il 30-40% dei calciatori”, rilasciate il 17.10.2023 su Rai 3 ospite del programma "Avanti Popolo".

La preoccupazione è che il quadro dell’inchiesta attuale possa aggravarsi ulteriormente e che possa emergere che i giocatori non solo scommettevano sulle partite di calcio ma le truccavano anche per assicurarsi le vincite delle scommesse. Considerati i dati appena menzionati, pare ragionevole pensare che l’illecito sportivo, e peggio ancora fattispecie di natura penale, siano dietro l’angolo.

Sempre sotto il profilo di giustizia sportiva è previsto l’illecito sportivo – con sanzioni di almeno quattro anni di squalifica nei casi più leggeri – che si ha in caso di «compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica».

Il procedimento di giustizia sportiva e quello di giustizia penale sono reciprocamente autonomi. Pertanto potrebbero venire contestate, laddove ne risultassero integrati i presupposti, anche alcune fattispecie di rilevanza penale, quali quelle di frode sportiva, di truffa ed anche associazione a delinquere.

Sul punto si precisa che, come chiarito dalla Corte di Cassazione, il reato di frode sportiva “è un delitto di attentato a forma libera, di pura condotta, in cui la soglia della punibilità è anticipata al compimento di un’attività finalizzata ad alterare lo svolgimento della competizione, sicché lo stesso si consuma nel momento e nel luogo in cui si verifica la promessa o l’offerta di un vantaggio indebito o la commissione di ogni altra condotta fraudolenta, non essendo necessario che il risultato agonistico sia in concreto alterato” (Cass. Pen. Sent. n. 36350/2015).

Sotto il profilo di giustizia penale le persone coinvolte rischiano per il reato di frode sportiva, previsto dall'art. 1 legge n. 401/1989, la pena della reclusione da un mese a un anno.

Ancora sarà possibile che le condotte integrino il reato più qualificato di truffa, in eventuale concorso con la frode sportiva. La pena per il reato di truffa, previsto dall’art. 640 c.p. è la reclusione da sei mesi a tre anni nelle forme non aggravate.

Reclusione che, invece, va da tre a sette anni per il reato di associazione a delinquere previsto dall’art. 416 c.p. Per non parlare del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso ed il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, per i quali la pena della reclusione sale ulteriormente.

Pene molto severe, ma non così alte se si pensa che in Nepal i giocatori rischiano l’ergastolo, il carcere a vita, con l’accusa di alto tradimento per aver alterato i risultati di alcune partite.

Firenze, 20 ottobre 2023

Avv. Guglielmo Mossuto